La storia del nucleare francese inizia nel 1957 con la creazione della CEEA (comunità europea energia atomica) istituita, contemporaneamente alla CEE, allo scopo di coordinare i programmi di ricerca degli stati membri relativi all'energia nucleare ed assicurare un uso pacifico della stessa .
Nel 1958 si assiste alla decisione dell’allora presidente Charles de Gaulle di attrezzare l’esercito con la famosa “Force de frappe” (forza d’urto). Il primo tentativo nucleare ha luogo nel 1961, nel deserto Algerino. Seguiranno altri numerosi tentativi fino al 1966, nel deserto del Sahara, poi nella Polinesia Francese. Questa filosofia che ha ispirato la politica interna ed estera francese fino ai giorni nostri aveva alla base la considerazione che le armi nucleari costituissero un deterrente contro la guerra. Nell’epoca della guerra fredda infatti il generale de Gaulle pensava di allontanare i russi con la minaccia dell’arma nucleare. Nel 1991 il presidente François Mitterrand decide una moratoria ma viene interrotto dal suo successore, Jacques Chirac che nel 1995 riprese le prove nucleari nel pacifico. Ufficialmente si tratta di realizzare un’ultima campagna di tentativi prima di passare ad un programma di simulazione. L’ultimo tentativo ha luogo nel Gennaio 1996. A Settembre dello stesso anno, la Francia firma il trattato di divieto completo di tentativi nucleari. Dopo questa data, infatti, la Francia non effettua più tentativi nucleari.
I primi reattori nucleari appaiono in Francia alla fine degli anni 50. Ma è all’inizio degli anni 70, nel contesto del primo choc petrolifero, che il nucleare si afferma con il fine di accrescere l’indipendenza energetica del paese. Viene così lanciato il “Plan Messmer” che prevede la costruzione di tre reattori all’anno. Questo programma ha fatto della Francia il paese più nuclearizzato del mondo.
Oggi In Francia, si contano 58 reattori nucleari in attività in 19 siti e l’età media delle centrali in uso è di vent’anni. Si tratta di reattori di seconda generazione (reattori ad acqua pressurizzata PWR) ma prossimamente dei reattori di terza generazione (reattori nucleari europei ad acqua pressurizzata EPR) faranno la loro apparizione. Uno è in costruzione a Flamanville e un altro è in progetto a Penly.
(fonte: wikipedia)
L’annuncio della costruzione di questi nuovi reattori di terza generazione è stato fatto dal presidente Nicolas Sarkozy a Gennaio 2009. La loro messa in opera è prevista per il 2017.
Grazie a questo parco nucleare, La Francia assicura il 78% della sua produzione di elettricità che gli permette di raggiungere un tasso di indipendenza energetica di circa il 50%.
L’elettricità prodotta in Francia è attualmente una delle più competitive d’Europa ed è anche più competitiva rispetto al gas. Tuttavia questo non vuol dire che in Francia l’energia elettrica costi meno.
In Francia si può notare come, al contrario dell’Italia, non ci sia una forte resistenza di fronte al nucleare. I fautori dell’energia nucleare sottolineano in primo luogo che, grazie a questo tipo di energia, viene prodotto poco diossido di carbonio, uno dei gas che contribuisce all’effetto serra, molto importante per la lotta contro il riscaldamento climatico. In secondo luogo va detto che l’energia nucleare, oltre ad essere una risorsa potenzialmente in grado di alimentare l’intero pianeta, a differenza del gas, garantisce indipendenza dal petrolio. Bisogna però tenere ben presenti i rischi che si corrono con l’uso del nucleare ed è per questo che in Francia operano diversi attori proprio al fine di garantire la sicurezza per la salute della popolazione e dell’ambiente.
Gli attori di controllo del nucleare in Francia
Fra gli enti di controllo dell’energia nucleare primeggia L’ASN, l’ autorità per la sicurezza del nucleare francese, che ha come obiettivo quello di rassicurare, a nome dello stato, il controllo del nucleare per proteggere la popolazione, i lavoratori e l’ambiente informando i cittadini.
L’ASN infatti, circa un mese dopo l’incidente di Centraco avvenuto il 12 Settembre 2011, rassicura i cittadini affermando che nessuno dei feriti nell’incidente presenta segni di contaminazione radioattiva e sottolinea l’assenza di conseguenze radioattive sulla popolazione e sull’ambiente.
Ma non bisogna dimenticare un altro incidente avvenuto, precedentemente, a Fukushima in Giappone l’11 marzo 2011 a seguito di un terremoto e di un maremoto. È proprio in occasione di questo incidente che l’ASN ha effettuato un rapporto per valutare la sicurezza degli 80 impianti francesi giudicati prioritari. Gli impianti sono quindi sotto esame da parte degli ispettori dell’ASN, dall’IRSN e da gruppi di esperti. Queste valutazioni consistono in una rivalutazione mirata dei margini di sicurezza degli impianti nucleari tenendo in considerazione la possibilità che si verifichino fenomeni di natura estrema che possano mettere alla prova la sicurezza degli impianti e che possano condurre ad un grave incidente coma appunto quello avvenuto in Giappone. Queste valutazioni rispondono infine al bisogno del governo di dimostrare la sicurezza degli impianti francesi e a quello del Consiglio europeo di effettuare test di resistenza.
Dopo l’analisi dell’ASN, un rapporto intermediario che presentava lo stato di messa in opera dei test di resistenza è stato trasmesso anche dal governo francese al Consiglio europeo.
Altri enti per il controllo del nucleare in Francia:
- IRSN, ente pubblico industriale e commerciale autonomo, che si occupa della riorganizzazione nazionale di controllo della sicurezza nucleare e della radio protezione. L’IRSN conduce e mette in opera programmi di ricerca al fine di consolidare la sua capacità di perizia pubblica sulle conoscenze più avanzate in campo di rischi nucleari e radiologici, sia a scala nazionale che internazionale.
- Alto comitato per la trasparenza e l’informazione sulla sicurezza nucleare (Haut Comité pour la transparence et l’information sur la sécurité nucléaire),composto da quaranta membri eletti per sei anni, è il luogo in cui si concentrano i dibattiti sui rischi legati all’attività nucleare e l’impatto di questa attività sulla salute pubblica, sull’ambiente e sulla sicurezza. L’HCTISN può emettere un giudizio su qualsiasi questione che riguardi questo campo e proporre delle iniziative per garantire o migliorare la trasparenza sul nucleare.
- Commissioni locali di informazione (Commissions locales d'information), messe in atto a seguito della legge sulla trasparenza e sulla sicurezza nucleare del 13 Giugno 2006, hanno il compito di controllare e informare sull’installazione di ogni impianto di base. Vista la quantità di sostanze radioattive che contengono, gli impianti devono essere autorizzati per decreto dopo un’indagine pubblica e il parere dell’ASN. La loro costruzione, gestione e smantellamento sono quindi rigorosamente regolamentati.