giovedì 22 marzo 2012

Francia, Hollande rottama il nucleare per l’Eliseo

Pur di portare a casa la vittoria alle prossime elezioni, i socialisti francesi si preparano a sacrificare quasi la metà del nucleare nazionale, che attualmente copre i tre quarti della produzione di energia in Francia. La chiusura da qui al 2025 di 24 dei 58 reattori attualmente in funzione è scritta nei patti che il candidato socialista alle presidenziali del 2012, François Hollande, ha stretto con il partito ecologista: i verdi - che in Francia godono di un seguito crescente e importante quasi come quello dei loro colleghi tedeschi - uniranno le loro forze a quelle socialiste per assicurare alla sinistra la vittoria nelle elezioni parlamentari che si terranno insieme alle presidenziali e otterranno in cambio una sessantina di candidature comuni riservate ai loro uomini, la metà circa delle quali praticamente vincenti in partenza.
Dopo lungo tentennare, Hollande conferma dunque di voler far scendere dal 75 al 50 per cento la quota di nucleare nel mix energetico del Paese che nel mondo ha con maggior decisione puntato sull’atomo. Una scelta che gli esperti definiscono folle (per la Francia significa accollarsi una spesa di 60 miliardi di euro esclusi i costi dello smantellamento delle centrali e perdere di fatto l’indipendenza energetica) e che la destra di Sarkozy, in affanno nei sondaggi, ha già bollato come «una svendita irresponsabile di cui saranno i francesi a pagare il conto» con un marcato rialzo delle bollette (si prevede fino al 40%) e un aumento dell’inquinamento atmosferico. Per non parlare del colpo micidiale inferto a un settore trainante dell’economia nazionale.
Per Sarkozy la prevedibile batosta elettorale è solo uno dei problemi che dovrebbero angustiarlo. Problemi che indicano come la Francia sia avviata su una strada non molto diversa da quella italiana.

(Per leggere tutto l’articolo: http://www.ilgiornale.it/esteri/hollande_rottama_nucleare_leliseo/17-11-2011/articolo-id=557338-page=0-comments=1)

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