Oggi si assiste ad una situazione di isolamento della Francia. Infatti, a livello europeo:
l’Italia, nonostante tutti i progetti di collaborazioni firmati con la Francia, al referendum di Giugno 2011 ha scelto il no, dicendo definitivamente addio al nucleare.
la Germania ha deciso lo scorso Maggio di chiudere gli ultimi suoi reattori entro il 2022 per seguire una nuova strada, diventando la prima grande potenza industriale a rinunciare al nucleare dall’incidente di Fukushima; La cancelliera Merkel ha affermato di volere un’elettricità sicura, affidabile ed economicamente sostenibile.
Gran parte dei reattori tedeschi sono stati disattivati lo scorso anno, mentre gli ultimi tre funzioneranno per altri dieci anni al massimo. Le strategie tedesche per il futuro prevedono la riduzione del consumo dell'elettricità del 10% nel 2020 attraverso ulteriori misure di incremento dell'efficienza energetica, l’adeguamento delle abitazioni per renderle efficienti dal punto di vista energetico, il raddoppio della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili al 35% nel 2020 e la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% nello stesso periodo.
Data la maggior rilevanza che gas e carbone rivestiranno nel mix produttivo energetico della Germania, si stima che la CO2 rilasciata ogni anno nell'atmosfera aumenterà tra i 20 e i 29 milioni di tonnellate.
La chiusura dei reattori tedeschi è la conseguenza di una forte opposizione da parte di decine di attivisti di Greenpeace che lo scorso Maggio si sono arrampicati sulla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per chiedere lo stop del nucleare esponendo uno striscione con la scritta «Ogni giorno di energia nucleare è uno di troppo». Altre decine di migliaia di persone hanno manifestato in diverse città sempre contro il nucleare.
fonte foto: www.epochtimes.de
fonte foto:www.greenpeace.de
In Italia, la decisione tedesca è stata vista come un trionfo da parte delle oltre 80 associazioni del Comitato «Vota Sì al referendum per fermare il nucleare» mentre secondo altri tale decisione è influenzata dall'ondata di panico per il disastro di Fukushima ed è stata fatta per il terrore di perdere voti.
Per leggere tutto l’articolo: http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_30/germania-energia-nucleare_cd5b0910-8a7e-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml
Anche la Svizzera, subito dopo la Germania, ha annunciato la sua uscita graduale dal nucleare entro il 2034. Le centrali saranno disattivate alla fine del ciclo di vita e non saranno sostituite. Per garantire l' energia elettrica necessaria, l'Esecutivo elvetico punterà, nel quadro della sua nuova strategia energetica 2050, su un maggior risparmio energetico, sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle energie rinnovabili, sulle importazioni, ed eventualmente sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili.
Circa il 40% dell'elettricità prodotta in Svizzera è attualmente di origine nucleare e proviene dalle cinque centrali di Beznau I e II, Mühleberg, Gösgen e Leibstadt.
fonte foto: www.greenreport.itLa graduale minore produzione delle centrali nucleari dovrà essere compensata dall’energia idroelettrica, dalle energie rinnovabili, dagli impianti di cogenerazione e dalle centrali a gas a ciclo combinato. Nel 2050, l’aumento della quota di elettricità di origine termo-fossile genererà un incremento delle emissioni di CO2 compreso tra 1.09 e 11.92 tonnellate.
Il proseguimento delle misure di miglioramento della politica energetica dovrebbe tuttavia consentire di ridurre le emissioni di CO2 di 14,4 milioni di tonnellate rispetto al 2009, a parere di Berna. Di conseguenza, secondo il Governo elvetico, il totale delle emissioni non aumenterà ulteriormente, nonostante la maggiore produzione di elettricità a partire da fonti fossili.
(Fonte: di Lino Terlizzi - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/wVkBZ)
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